Se stai trascorrendo qualche giorno nella Maremma in Toscana o ne hai l’intenzione, non puoi fare a meno di visitare il Parco della Maremma, detto anche Parco dell’Uccellina, prendendo il nome dal promontorio dell’Uccellina, un colle alto circa 300 metri che domina l’ampio golfo.
Il Parco naturale della Maremma è un’area naturale protetta che si estende per 25 km circa da Principina a mare fino a Talamone e comprende anche la foce del fiume Ombrone, il secondo fiume toscano per lunghezza.
Che cosa e’ il Parco della Maremma?
Innanzitutto è varietà. Meravigliosi oliveti secolari, boschi, pinete, colline ricche di vegetazione tipica della macchia mediterranea, paludi, spiagge selvagge e dune, scogliere e grotte fanno da casa ad una altrettanto ricca fauna. Difficile da vedere perchè con la presenza dell’uomo chiaramente gli animali scappano, ma si potrebbero incontrare ad esempio cinghiali, caprioli, daini, istrici, tassi, volpi, rettili di varie specie e diverse varietà di uccelli, anche rapaci. I profumi che si respirano sono molteplici…basti pensare che lungo i vari percorsi potremo trovare ad esempio il rosmarino, l’erica, il corbezzolo, aglio selvatico e ginestre.
La nostra escursione al Parco della Maremma
Trekking, bici, mare, collina, natura… Tutto questo in un giorno! Ma il parco è tanto altro ancora. Vi racconto della mia escursione!
Due anni fa avevamo visitato il tratto di costa che ha accesso da Talamone e arriva fino alla spiaggia delle Cannelle. Questa volta abbiamo optato per la partenza dal centro visite di Alberese (fra l’altro adesso è l’unico accesso aperto per acquistare i biglietti, noi siamo stati nell’ultima settimana di maggio 2021) con noleggio bici vicino alla biglietteria (oppure puoi usare la tua bike).
C’è anche la comoda possibilità di acquistare il biglietto online, ma avevamo bisogno di alcune informazioni sul percorso da intraprendere, soprattutto in merito al prezzo del biglietto che varia a seconda degli itinerari e questo mi era poco chiaro. Durante il periodo di “bassa stagione” la visita può essere fatta autonomamente, mentre dal 15 giugno in poi ( periodo estivo) è necessaria la guida e la prenotazione. Lascio qui il link del parco dove attingere tutte le info necessarie. E comunque, nel dubbio, sempre meglio chiamare o scrivere una mail in modo da arrivare al parco preparati e con tutti i suggerimenti necessari.
Il nostro itinerario
Davvero incantevole il percorso scelto che si snoda attraverso la Strada degli Ulivi ricco di oliveti centenari e che porta alla spiaggia di Collelungo…ma con qualche deviazione!!!
Dunque da Alberese abbiamo seguito le indicazioni per la Strada degli Ulivi sul percorso A1, superando Pratini e percorrendo una comoda stradina asfaltata.
Lungo il percorso ( precisamente al Bivio Serrata) seguendo un tratto dell’itinerario A2,
abbiamo lasciato le bici per raggiungere a piedi, attraverso due sentierini, le torri di Castelmarino e poi di Collelungo. Le torri fanno parte di un sistema di avvistamento di epoca medievale realizzato a difesa del territorio dalle invasioni Saracene. E pensare che la maremma era un territorio di per sé povero…
Ragazzi regalano un panorama e degli scorci mozzafiato, ma soprattutto la prima, ci sarei rimasta ore! Pensate che il mare, un tempo, arrivava fino ai piedi della Torre di Castelmarino! Si ipotizza che questa fosse stata la prima di una serie di torri di avvistamento.
Terminata la visita alla torre di Castelmarino ( si potrebbe proseguire verso quella di Collelungo anche da questo bivio a piedi…), siamo ritornati dal sentiero di andata fino alla strada dove abbiamo ripreso le bici e poco dopo ci siamo fermati nuovamente per riprendere un altro sentiero a piedi che ci ha portati fino alla torre di Collelungo (prima della discesa verso la spiaggia). Questa torre si pensa sia stata costruita fra il 1587 e 1597 a seguito dell’abbandono di quella di Castelmarino. Purtroppo nel 1847 un fulmine devastò la torre e recentemente è stata soggetta a buona opera di restauro e ricostruzione.
La torre di Collelungo si può anche raggiungere a piedi direttamente dalla spiaggia sottostante.
Infine, riprese le bici, siamo scesi alla bellissima e selvaggia spiaggia di Collelungo, dove si trovano dune ricoperte da una ricca vegetazione. Una pausa qui è d’obbligo e molto rilassante.
Verso la foce dell’Ombrone
Dalla spiaggia poi abbiamo percorso la stradina sterrata della Pinastrellaia fino alla foce del fiume Ombrone, passando per Marina di Alberese dove è presente l’unico ristoro del parco. Infatti, soprattutto nel periodo estivo, è necessario munirsi di bevande e cibo sufficienti per il percorso che si intende intraprendere.
Verso la foce dell’Ombrone, la spiaggia, ma il lungomare in generale, diventa ancor più selvaggio e favoloso. Tronchi, vegetazione, volatili, ampie distese palustri fanno da padroni in questo punto del litorale. L’acqua dolce si mischia all’acqua salata, il fiume diventa mare ed è semplicemente stupendo se ci pensate!
Infine il ritorno attraverso una ciclabile che affianca la strada del mare fino ad Alberese e lunghe distese di campi con mandrie al pascolo.
Al centro visite vi daranno una cartina con i possibili percorsi del parco e comunque lungo il percorso la segnaletica è ben presente.
Che dire, io sono rimasta davvero entusiasta di questo tour all’interno del parco che racchiude tesori storici e naturalistici.
Infine ti lascio questo link che forse ti può interessare “Suggerimenti per avvicinarsi al mondo dell’escursionismo”.
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