Numerose persone mi hanno chiesto di condividere alcuni consigli per chi desidera avvicinarsi all’escursionismo in montagna. Eccomi quindi, in un ruolo un po’ diverso dal solito, a offrire alcuni suggerimenti pratici, frutto della mia esperienza sul campo.
Premetto che è sempre bene frequentare corsi CAI o affidarsi, per le prime volte, alla guida di persone esperte come possono essere gli Accompagnatori di media montagna (AMM).
La montagna è tanto affascinante quanto, a volte, impegnativa. Improvvisarsi “esperti di montagna” dall’oggi al domani può essere rischioso, soprattutto se si è privi della necessaria preparazione.
OK, INIZIAMO! CONOSCI LA DIFFERENZA FRA HIKING E TREKKING?
Molte volte pure io uso indistintamente i due termini, sbagliando. TO HIKE in inglese significa “camminare“, quindi stai facendo hiking quando cammini nella natura (sentiero, bosco di montagna ecc) con un itinerario di una giornata. Si può affermare che equivale all’escursione in giornata. TO TREK invece significa “fare un viaggio“, quindi stiamo facendo un trekking quando siamo impegnati su un itinerario per più giorni con notti in rifugio, tenda o bivacco. ( approposito hai letto di questo mio bellissimo trekking? La differenza è sottile ed è determinata sopratutto dal fattore tempo, inteso come durata del giro. Poi se vogliamo aggiungere, il trekking dovrebbe avere il sapore della calma…zaino in spalla, io, il mio sentiero, il mio viaggio. ( questa differenza vi aiuterà anche nella scelta della calzatura idonea). Puoi leggere di questo magnifico trekking dolomitico qui



DA CHE TIPO DI ALLENAMENTO PARTO?
Parola d’ordine: GRADUALITÀ. Cerchiamo di intenderci: se il tuo livello di allenamento è pari a quello di una persona sedentaria, non è certo il caso di affrontare un’escursione in montagna con 1000 metri di dislivello positivo e uno sviluppo di 30 km! È fondamentale considerare il proprio stato fisico. Sei sedentario? Vai in palestra? Corri regolarmente? Sei in buona salute? L’approccio corretto è iniziare con percorsi che abbiano poco dislivello, magari intorno ai 200 metri, e limitarsi a camminate di due o tre ore al massimo, così da valutare progressivamente la propria condizione.
SICUREZZA
L’esperienza dell’escursione in montagna è senza dubbio tra le più gratificanti, ma può accadere di incorrere in un infortunio. È importante essere consapevoli che andare in montagna è una scelta libera e personale. Per questo motivo, consiglio di affidarsi, almeno durante le prime uscite, a persone esperte. La sicurezza è un elemento fondamentale e, pertanto, è essenziale almeno:
- lasciare sempre detto dove siamo diretti e con chi
- evitare di uscire da soli (principianti proibito)
- affidarsi a persone esperte ( CAI, SAT, AMM, GUIDE)
- calcolare durata del percorso e meteo
- non andare fuori sentiero
- utilizzare relazioni, cartine e se non ve la sentite di proseguire, tornate indietro
CHE TIPO DI ITINERARIO DEVO SCEGLIERE?
Ci sono diverse scale di difficoltà; eccone qui 5:
- T turistico, itinerario su percorsi evidenti (mulattiera, strada, sentiero largo) che richiede un impegno modesto
- E escursionistico, percorso su sentiero privo di difficoltà
- EE percorso per escursionisti esperti, su sentieri esposti, faticosi, difficili
- EEA percorso per escursionisti esperti su vie attrezzate o ferrate, percorsi che necessitano di preparazione e dotazione di attrezzatura alpinistica
- EAI percorso escursionistico in ambiente innevato con ciaspole
Dunque, da principiante, quale scegliere? Ottima domanda! Le opzioni saranno di tipo Turistico o Escursionistico. Queste sigle “dovrebbero” essere indicate sia nelle descrizioni dei percorsi che sulla segnaletica. Per le prime escursioni, è consigliabile iniziare con itinerari nelle vicinanze, così da prendere confidenza gradualmente.

ALTRI CONSIGLI
Scelta la meta (T o E), il meteo diventa un elemento fondamentale per organizzare la gita. Di solito consulto più fonti e inizio a controllarlo qualche giorno prima. Mi preparo leggendo le relazioni disponibili online e stampo quella che mi sembra più utile. Esistono moltissime tracce su varie app, ma preferisco sempre portare con me una cartina in formato cartaceo (non si sa mai, potrebbe scaricarsi il cellulare…).
Infine, valuto la lunghezza dell’itinerario, così da stabilire l’orario di partenza, considerando anche il tempo necessario per il tragitto in auto. Analizzo il dislivello, lo sviluppo (quanti chilometri è lungo il percorso?) e l’altitudine. Se non si è abituati, è meglio procedere in modo graduale per testare come il fisico reagisce a determinate altitudini.
CALZATURA, ABBIGLIAMENTO E ZAINO
L’utilizzo di una calzatura adeguata è essenziale per garantire il comfort del piede e prevenire possibili traumi durante le attività outdoor. Esistono numerosi marchi e modelli pensati per soddisfare ogni gusto ed esigenza. Ricordi la differenza tra trekking e hiking? È importante scegliere uno scarpone che sia adatto a un’escursione di una giornata oppure a un itinerario di più giorni. Ti consiglio di confrontarti con il tuo negoziante di fiducia per valutare il primo acquisto.
Un suggerimento utile è “testare” la nuova calzatura da montagna vicino casa, per circa un’ora, così da verificare eventuali problemi. È un metodo che utilizzo sempre con scarpe nuove, evitando così di trovarmi lontano da casa con vesciche ai piedi. Personalmente, spesso indosso gli scarponi nuovi anche in casa per farli adattare alla forma del piede.
Un altro consiglio pratico è portare sempre con sé cerotti per le vesciche (io uso COMPEED) e assicurarsi di allacciare bene lo scarpone, soprattutto durante le discese. Questi piccoli accorgimenti possono fare la differenza per godere al meglio delle tue avventure!

La calza, non quella della Befana :), è altrettanto importante. Utilizzate calze tecniche, assolutamente da evitare quelle in cotone spugnoso, perché tendono a trattenere l’umidità in caso di sudore. Preferite modelli rinforzati su tallone e punta per garantire maggiore comfort e durata.
Lo stesso vale per l’abbigliamento: è importante scegliere capi tecnici, poiché il cotone non è ideale e restare bagnati per il sudore può risultare poco salutare. Personalmente, preferisco adottare il metodo “a cipolla”, vestendomi a strati. In inverno, invece della classica t-shirt sotto al pile, utilizzo una maglia termica tecnica a maniche lunghe, studiata appositamente per offrire comfort e protezione.
Sarà sufficiente acquistare un zaino da 30 litri, leggero ma robusto.
COSA TROVI NEL MIO ZAINO?
- guscio
- piumino ( più o meno leggero a seconda della stagione)
- berretto, fascia, scaldacollo
- tre paia di guanti ( ma io soffro di microcircolazione alle mani)
- bustine riscaldanti per mani e piedi
- occhiali da sole ( gradazione a seconda dell’itinerario che vado a fare)
- crema solare
- stick labbra protettivo
- acqua o te caldo ( almeno un litro per un itinerario breve)
- cibo ( qui si apre un mondo, io utilizzo barrette, ma nulla vieta di mangiare un panino, cioccolato, frutta secca, banana, crackers…)
- sacchettino Ikea per rifiuti ( considera rifiuto anche i fazzoletti della pipi!!!)
- lo zaino è dotato di fischietto
- eventuale t shirt di ricambio in estate
- partire con cellulare sempre carico
- cartina
- frontale
- KIT PRONTO SOCCORSO. Si può acquistare ovunque e contiene diverso materiale utile per un primo soccorso. Chiaramente serve portare con se anche qualche nozione basilare di primo soccorso, il che non significa essere laureato in medicina :), ma ci sono tanti mini corsi e guide che possono almeno dare una breve infarinatura.

Consiglio vivamente di partecipare ad almeno un corso CAI o di affidarsi alla guida di persone esperte. Questi sono solo alcuni suggerimenti per iniziare. Ah, quasi dimenticavo: io utilizzo anche i bastoncini da trekking! Se pensi che abbia tralasciato qualcosa, ti invito a scrivermelo nei commenti.
semplicemente grazie Stefy……tutti consigli sempre utili, e da ripetersi all’infinito…
Grazie mille mi fa tanto piacere. Buona serata!