La Via dell’Acqua è un percorso ad anello situato nel comune di Crespadoro, nella frazione montana di Durlo, in provincia di Vicenza, a circa 850 metri di altitudine.
I Sentieri dell’Acqua comprendono 12 itinerari.
Ho percorso la Via dell’Acqua, un anello di circa 6 km con la possibilità di una variante che sconsiglio. Si tratta della sorgente Tamerloche nella Val del Prone, una deviazione di andata e ritorno su un tratto di sentiero che non è per tutti. Per vedere la sorgente, si risale una valletta scivolosa e un tratto di cengia con sentiero stretto. Da qui poi si deve tornare indietro. Tuttavia, per curiosità, la si può visitare. La cosa interessante è che l’acqua ha un flusso regolare tutto l’anno, segno di un bacino di raccolta ampio e profondo. In questo caso, aggiungerete 40 minuti al totale dell’escursione, con discesa all’andata e salita al ritorno.
Se percorri l’anello di 6 km senza deviazioni, dovrai prestare attenzione ai segnavia e alla goccia blu che contraddistingue la Via dell’Acqua. In alcuni punti i segnavia sono poco chiari, ma con questo articolo cercherò di indirizzarti al meglio lungo il sentiero. Io avevo l’app e ho molta dimestichezza e intuito fra i sentieri, ma se non si è abituati, si potrebbe in un paio di punti sbagliare e dover ricercare il proseguimento del sentiero.
La traccia GPX vi terrà sicuramente sul percorso senza errori.
Questo bel progetto ha il compito di valorizzare la risorsa idrica della Valle del Chiampo, unendo storia e natura, un connubio che personalmente amo molto. Grazie agli esaustivi pannelli illustrativi che si trovano lungo il percorso nei punti di interesse, l’escursionista ha la possibilità di comprendere l’uso che veniva fatto dell’acqua nella tradizione contadina o l’uso di oggi nelle attività industriali della vallata.
Natura, storia e tradizione in un anello di circa 6 km adatto a tutti, che abbiano un minimo di allenamento e dimestichezza sui sentieri di montagna, indossando ovviamente calzature idonee.
Durante il piacevole percorso, ci sono punti di interesse tra antiche fontane, la cascata (splendida dopo abbondanti piogge) e il magico bosco di faggi che trasmette tanta energia positiva.
I punti di interesse lungo la Via dell’acqua
- FONTANA DEL LEON ( 1954, l’acqua arriva da due sorgenti alla base del Monte Telegrafo)
- FONTANA DI CONTRADA LACE (architettura cimbra e rurale)
- SORGENTE DEL TAMRLONCHE (facoltativa, esclusa dall’anello di 6 km)
- FONTANA DI CONTRADA ZORDANI (tipica architettura cimbra)
- FONTANA MIRACOLOSA
- FONTANA DEI BUSI (fra le più antiche)
- CASCATA NEL BOSCO DI FAGGI ( ambiente magico)
- FONTANA DELLE TRATTE (a chiudere l’anello)
LA VIA DELL’ACQUA IN SINTESI
- PARTENZA: Fontana del Leon vicino alla Chiesa nei pressi del monumento ai caduti
- PARCHEGGIO: Zona cimitero o Chiesa
- DISLIVELLO: D+ 300 metri circa
- SVILUPPO: 6 km totali circa
- SEGNAVIA: goccia blu e segnavia azzurro “Via dell’acqua”
- TEMPO: 2-3 ore dipende dal passo e del tempo dedicato alla lettura dei pannelli
Attenzione: con la deviazione alla sorgente (consigliata solo a chi ha esperienza su terreni sconnessi e scivolosi), il tragitto sarà di circa 10 km con 400 D+ totali e un tempo aggiuntivo di 40-50 minuti.
La Via dell’acqua: il sentiero
L’itinerario ad anello inizia nei pressi della Chiesa di Durlo, dalla Fontana del Leon. Si parte con una discesa seguendo i simboli della goccia blu e i segnavia presenti lungo il sentiero fino a Contrada Lace, dove si trova la Fontana di Contrada Lace. Qui c’è una deviazione per la sorgente Tamerloche, che si può tranquillamente evitare, risparmiando circa 40 minuti di cammino. È preferibile continuare sull’anello originale, tornando indietro per qualche minuto da Contrada Lace fino al bivio, dove i segnavia indicano di proseguire verso Contrada Zordani.
Lungo la Via dell’acqua, si possono ammirare splendidi scorci panoramici sulle cime attorno a Durlo, tra cui la Catena delle Tre Croci, dove ho spesso scalato le vette. Meraviglioso! Proseguiamo verso Contrada Caliari fino a un’altra fontana.
A questo punto, prestate attenzione alla segnaletica per non sbagliare il percorso da seguire: tornate indietro di qualche passo fino a trovare, sulla sinistra, una stradina che sale inizialmente tra le case, con l’indicazione “direzione BUSI”.
Si aprirà un meraviglioso prato con vista sulla catena delle Tre Croci. Salendo lungo il pascolo, è importante fare attenzione a non sbagliare percorso. Arrivati al limite del prato recintato per le mucche con filo, troverai un “cancelletto di passaggio” vicino ad alcuni alberi, dove è presente la goccia blu, non visibile da lontano. Segui a sinistra il sentiero che scende, dove si trovano più frequentemente le gocce blu, fino ad arrivare alla FONTANA DEI BUSI, una delle più antiche della frazione di Durlo. Poco dopo, passeremo vicino al Baito dei Busi e, in costante e leggera discesa, arriveremo a un’altra recinzione per le mucche al pascolo con un cancelletto da aprire.
Anche qui la segnaletica può indurre in errore: attraversiamo il prato e ci dirigiamo in leggera salita in diagonale. Avvistiamo due pali di legno, ma da lontano la goccia non si può notare. Lo scopriamo solo quando siamo vicini. Io non sono andata a destra, ma dritta sulla breve rampa, fino a incontrare un altro cancelletto e immetterci sulla stradina sterrata che in salita (a sinistra e non a destra in discesa) e poi in piano ci porta alla strada asfaltata. Lungo questo tratto, sulle piante, noterete la goccia.
Verso il ritorno
Qui si trova un incrocio di vari sentieri, inclusi quelli del CAI, che conducono ad esempio a Cima Telegrafo. Seguiamo la direzione verso il Bosco di faggi, salendo per qualche minuto sulla strada asfaltata: dopo poco il nostro sentiero si troverà sulla sinistra, in discesa verso il meraviglioso Bosco di faggi in località “Sabbionare”. Qui c’è una cascata che, dopo piogge abbondanti, è stupenda: purtroppo quando sono passata io era piuttosto povera d’acqua, ma la conformazione della roccia attraverso la quale scende è affascinante e le foto non le rendono onore.
Camminiamo fra i fitti faggi respirando tanta energia in direzione di TRATTE, dove troveremo l’ultima fontana. Attenzione, sarà scritto anche sui pannelli illustrativi, ma l’acqua delle fontane non è potabile. Per capire il contesto in cui mi trovo vi invito a vedere il video de “La Via dell’acqua” sul mio canale Instagram. Concludiamo il giro ad anello, prima su strada sterrata e poi su quella asfaltata, passando vicino al campo da calcio e poi nuovamente alla Chiesa.
Ti raccomando di prendere visione di questa nota : Avvertenze sui contenuti presenti in passi Sospesi ed esonero ogni responsabilità.
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