Il tema di come vestirsi in montagna in inverno è, a mio parere, delicato e merita per questo motivo di essere chiarito un pochino.
In inverno le temperature cambiano e cambia di molto la sensazione di caldo/freddo a seconda che ci sia o meno il sole, il vento, la nebbia, la quota. Percepiamo la temperatura in modo diverso. Influisce anche il tipo di attività che ci prestiamo a fare. Se faccio una passeggiata avrò la sensazione di sentire più freddo rispetto ad uno scialpinista che risale un pendio con le pelli.
Evitare di indossare indumenti sbagliati, eccessivamente caldi o leggeri, può regalarci un grande comfort. Trovare, quindi, il giusto compromesso è la nostra mission. Conoscere gli strati che indossiamo, le loro caratteristiche e come funzionano, ci permetterà di vivere la nostra escursione al meglio.
Quindi:
Come vestirsi in montagna in inverno?
La risposta è ‘vestiti a cipolla’, si ha capito bene. E’ il giusto compromesso ed è un modo di dire che indica la vestizione a strati. Si usano in pratica diversi strati termici, uno sopra l’altro e si tolgono/mettono all’occorrenza: un modo intelligente per gestire la termoregolazione. La regola generale è che se sento caldo tolgo uno strato, se sento freddo ne metto uno. Il concetto è di non sudare troppo e non bagnarsi per non sentire poi freddo. La gestione del sudore è, infatti, la cosa più importante da tenere sotto controllo.
Regole generali
Quando partiamo per un’escursione al mattino è buona regola non vestirsi troppo: meglio uno strato in meno in quanto, dopo pochi minuti di camminata, inizierai a scaldarti e inevitabilmente a sudare. Saresti così costretto, dopo 5 minuti, a fermarti e togliere uno strato. Se sei pigro con tutta probabilità stringerai i denti “un attimo” per non fermarti subito e magari non far fermare tutto il gruppo.
3 strati che considero principali (e che ho sempre con me) sono:
- INTERNO, ovvero quello intimo, il più importante a mio parere perchè ha il compito di assorbire il sudore e di trasferirlo all’esterno, non lasciando la pelle umida. In questo caso, a seconda delle necessità e delle abitudini (e di quanto siamo freddolosi aggiungerei), può essere una maglia termica a maniche lunghe o corte, questo lo devi decidere tu, e in aggiunta anche una calzamaglia termica. Anche mutande e top devono essere tecnici, NO assoluto al tessuto in cotone. Non è indicato perchè una volta bagnato non si asciuga più. Lo strato interno và indossato a diretto contatto con la pelle affinchè svolga bene il suo dovere.
- MEDIO cioè il pile/micropile ecc, quelle maglie che hanno il compito di isolare e mantenere il calore del corpo. Ne esistono di diverse pesantezze/grammature e di diversi tessuti. L’importante, secondo me, è non scegliere un capo troppo pesante.
- ESTERNO, ovvero guscio e piumino che proteggono dalle intemperie: vento, freddo, pioggia, neve. Il piumino tiene caldo, ha il compito di trattenere il calore. Il guscio nello specifico di isolare, non è termico. Ce ne sono di diversi tipi e, a seconda della membrana utilizzata, sono antivento, antipioggia e permettono traspirabilità.
Io sono solita aggiungere un quarto strato, fra quello medio ed esterno ed è un capo di cui non posso fare a meno: il gilet. Lo trovo molto utile e protegge sostanzialmente la parte davanti (la pancia). Ne ho di diversi tipi, quello invernale è leggermente imbottito e antivento sul davanti mentre è traspirabile e leggero su fianchi e schiena (in tessuto tecnico).
E’ importante avere sempre con noi tutti gli strati, chiaramente non indossati alla partenza tutti assieme, come già accennato precedentemente.
Tessuti (breve accenno)
In commercio troviamo tantissimi capi tecnici. I tessuti possono essere, ad esempio, in fibra naturale come lana merinos o seta, o tecnici sintetici come il nylon e poliestere. Sta a noi capire con cosa ci si trova meglio. Alcuni dicono che l’intimo tecnico in poliestere o nylon puzza: io sono del parere che tutto dipende da quanto si spende e dalla qualità del prodotto. Io ho intimi tecnici sintetici (pagati parecchio) e vi assicuro che non puzzo mai. Ma ho anche intimo in lana merinos. Non resta che provare e capire con quale capo ci troviamo meglio.
Completiamo l’outfit con:
Guanti, berretto, scaldacollo, calze tecniche (le estremità del nostro corpo soffrono molto il freddo in certe situazioni) e, se ne hai bisogno, sono molto utile anche le bustine riscaldanti per mani e piedi (io ho piccoli problemi di microcircolazione e le utilizzo). Scelgo la moffola in inverno e un sottoguanto leggero in lana merinos. Il berretto nello zaino è sempre presente anche se preferisco il scaldacollo ad uso fascia. Pantaloni tecnici, magari leggermente felpati all’interno e comunque traspiranti e idrorepellenti. Scarponi adatti alla stagione invernale, che non si bagnino con la neve.
Consiglio personale
Trovo un giusto compromesso qualità/prezzo utilizzando indumenti del brand Cmp. Li trovo molto versatili e adatti ad ogni situazione in cui mi sono trovata in montagna. Se ti interessa, qui c’è una piccola sorpresa per te.
E come fare lo zaino in inverno?
Ti lascio questo video, buona visione!