Bellissima e interessante escursione ad anello sui passi della Grande Guerra a Cima Caldiera e Monte Ortigara.
Giro ad anello: Cima Caldiera e Monte Ortigara
L’Altopiano di Asiago propone tanti e interessanti escursioni naturalistiche e soprattutto storiche . Un territorio profondamente segnato dalle battaglie della Prima Guerra Mondiale, un territorio di confine di cui oggi abbiamo notevoli testimonianze dell’epoca.
Sulla mia pagina Instagram trovi dei video interessanti su itinerari storici sull’Altopiano di Asiago come ad esempio le escursioni a 5 forti della Prima Guerra Mondiale.
Tanta storia si, ma anche tanta bellezza: la conca di Asiago, i piccoli paesi caratteristici, i prodotti locali squisiti, le cime e le infinite distese di prati e pascoli. Oggi scopriamo un’altra bellissima panoramica cima , vicino all’Ortigara già molto conosciuto: cima della Caldiera. Itinerario molto significativo per gli appassionati della Prima Guerra Mondiale e a anche non.
Escursione a Cima Caldiera in sintesi
Partenza: grande parcheggio a Piazzale Lozze a 1771 metri. Avvicinamento al Piazzale: 20 km di strada sterrata a tratti asfaltata. Meglio se auto non bassa, ci sono buche lungo il tragitto. Seguire le indicazioni direzione Monte Ortigara, a volte il navigatore può portare a strade diverse.
Arrivo: Cima della Caldiera 2124 metri – Monte Ortigara 2106 metri
Sviluppo: 11 km
Durata: 3,5 ore solo cammino
Dislivello: circa 650 metri D+
Percorso: sentiero CAI 841 e 840
Itinerario verso Cima della Caldiera
Partiamo dal Piazzale Lozze a 1771 metri raggiungibile in auto seguendo Gallio – Melette- Campomulo-Piazzale Lozze. Il nostro itinerario procede su segnavia nr 841 verso Cima della Caldiera passando per l’Osservatorio Torino, ma andiamo con ordine.
Saliamo lungo una mulattiera a tratti dolce a tratti più ripida portandoci velocemente in quota e passando sotto la Cima della Campanella a 1990 metri. Proseguendo lungo il sentiero possiamo osservare la nostra meta che da questo versante risulta ricca di vegetazione. Da lontano si intravedono una serie di gallerie che “bucano” le pendici della cima, davvero impressionante. Ci troviamo, infatti, in quella che un tempo, durante il Primo Conflitto Mondiale, era la base logistica per le truppe combattenti.
Cenni storici base logistica Cima della Caldiera
L’area fu di grande importanza per essere stata uno dei principali centri di deposito, di viveri, munizioni e materiale necessari in vista della grande battaglia sul Monte Ortigara, in cui morirono più di 25000 persone. Le 6 gallerie erano comunicanti fra di loro attraverso un unico corridoio ed erano camuffate esternamente da una serie di baraccamenti in legno per coprire gli ingressi. Erano presenti una teleferica e una cisterna pere l’acqua.
Proseguendo sul sentiero 841 verso la cima troviamo altre testimonianze di costruzione della guerra. La cima si fa vicina con panorami grandiosi verso il Gruppo del Lagorai e cima D’Asta. Siamo su una mulattiera costruita nel 1917 che congiungeva passo Stretto a 1742 m con quota 2020 di Cima della Caldiera.
Troviamo, fra la vegetazione, un’indicazione per l’osservatorio (sulla Valsugana).
Una rete di gallerie con punti di osservazione verso la Valsugana e le cime meravigliose davanti a noi. Se da un lato sono impressionanti i fatti accaduti qui e le condizioni in cui si trovavano gli uomini durante la guerra, dall’altra questi itinerari ci regalano degli scorci da togliere il fiato.
Ci troviamo proprio sotto l‘Osservatorio Torino che raggiungiamo una volta usciti dalla galleria. Una serie di trincee e punti di vista sulla Valsugana e davanti a noi la catena del Lagorai, una vista mozzafiato.
In pochi minuti raggiungiamo cima della Caldiera e si apre il panorama verso l’Ortigara, Cima Castelnovo. Cima XI e Cima XII…le Dolomiti.
Verso il Monte Ortigara
Dopo una doverosa pausa di contemplazione scendiamo su traccia di sentiero (a dir il vero siamo scesi un pò a naso e con App visto che il sentiero era in gran parte coperto ancora dalla neve) verso il Monte Campanaro e proseguiamo verso l’Ortigara. E una volta scesi incrociamo i segnavia che ci riportano sulla “retta via”. Troviamo altre trincee e testimonianze della guerra e proseguiamo verso il Monte Ortigara.
Eravamo già stati qui ma non da questo sentiero. Il sentiero che sale ripido è in parte attrezzato con cavo e si snoda fra trincee di roccia. Essendoci ancora accumuli di neve dobbiamo uscire dal tracciato per riprenderlo successivamente, destreggiandoci da una parte e l’altra della trincea austroungarica scavata nella roccia. E’ davvero pazzesco cosa non hanno costruito e scavato quassù.
Il tracciato ci porta verso la cima passando prima per il cippo austriaco e la lunghissima trincea austriaca.
La battaglia sull’Ortigara è molto conosciuta: vide impegnati 400.000 uomini e le perdite furono, come già scritto precedentemente, oltre 25.000 soldati. Si combattè dal 10/6 al 29/6 del 1917. Sulla cima troviamo una colonna mezzata a memoria dei caduti e poco lontano la campana della pace. Si respira un profondo senso di rispetto qui.
Ritorno al Piazzale Lozze
Dal Monte Ortigara scendiamo su sentiero 840 passando per il Baito Ortigara
che in breve tempo ci riporta a Piazzale Lozze, il punto di partenza.
Ci fermiamo alla Chiesetta Lozze dove si trova anche un piccolo Ossario scavato nella roccia. Poco lontano c’è anche un piccolo rifugio costruito in onore del tenente Cecchin, medaglia d’oro al valor militare. Dato che siamo in zona, facciamo una deviazione prima di arrivare e Piazzale Lozze salendo al Monte Lozze, raggiungibile in 10 minuti di salita, altro punto strategico della Prima Guerra Mondiale.
Conclusioni
Davvero un'escursione interessante e gratificante, che lascia il segno. Un classico itinerario sull'altopiano di asiago da non perdere, dai panorami strepitosi e di media difficoltà. Dopo cima della Caldiera si può tranquillamente tornare al punto di partenza o proseguire e allungare l'escursione verso il Monte Ortigara. E' raccomandato un abbigliamento idoneo. Non ci sono punti di appoggio lungo l'itinerario quindi è bene partire con rifornimento di cibo e acqua.
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