ANELLO ARROCCAMENTO SENTIERO FRANCESCO MILANI


Percorso ad anello immerso nel suggestivo paesaggio attorno al rifugio Bepi Bertagnoli e al sottogruppo del Gramolon in provincia di Vicenza, Veneto.
L’itinerario segue strade militari e mulattiere storiche risalenti alla Prima Guerra Mondiale.
La durata è di circa 3 ore, con un dislivello di 500 metri circa.
Il percorso è di tipo escursionistico, ma richiede attenzione. Evitare di affrontarlo a inizio primavera, quando la neve residua può rendere insidiosi i canaloni. La salita al passo della Scagina include un tratto in discesa con cordini d’acciaio e strapiombi, non adatto a chi soffre di vertigini o a chi non ha passo sicuro. Per questo motivo, il percorso viene classificato come medio/impegnativo.

Tratti con passerelle e cordini
Tratti con passerelle e cordini

QUALCHE INFORMAZIONE STORICA SUL RIFUGIO BERTAGNOLI

Il rifugio Bertagnoli si trova a 1225 metri di altitudine, immerso nel suggestivo versante della catena delle Tre Croci. Per me è un luogo speciale, legato a tanti ricordi d’infanzia trascorsi tra queste montagne. Porta con sé, nella mia memoria, l’immagine di un grande uomo, Francesco “Chichi” Milani, che per molti anni ha gestito il rifugio con passione e dedizione al quale è intitolato il SENTIERO FRANCESCO MILANI. Ricordo mia mamma che, ogni tanto, saliva per dare una mano in cucina, ma il segreto della ricetta del suo famoso minestrone non siamo mai riusciti a scoprirlo! Quanti racconti di mamma e papà su Francesco e sulla vita al rifugio!

Il rifugio Bepi Bertagnoli
Il rifugio Bepi Bertagnoli

Negli anni ’40 fu realizzato il primo edificio, inaugurato il 31 luglio 1949 alla presenza di 500 alpinisti e conosciuto allora come Rifugio La Piatta. L’attuale struttura, invece, venne aperta nel 1956 e dedicata a “Bepi Bertagnoli“, giovane alpinista e studente universitario, scomparso tragicamente nel 1951 durante un’ascensione solitaria, travolto da una slavina nel vajo antistante la galleria della strada di arroccamento. Una targa sul luogo ne custodisce ancora oggi il ricordo.

Pur trovandosi nella provincia di Vicenza, il Rifugio Bertagnoli è situato nel Parco Naturale Regionale della Lessinia, sul lembo orientale della Foresta Demaniale di Giazza. La sua posizione offre un contesto suggestivo, arricchito dalla varietà dei paesaggi e dalle numerose opportunità per attività escursionistiche e alpinistiche. Come la vicina Ferrata Viali e Ferrari al Monte Gramolon.

Il Rifugio Bertagnoli, aperto tutto l’anno, è una base ideale per esplorare le bellezze circostanti, come le cime del Mesole, Gramolon e Zevola. Con un po’ di allenamento extra, è possibile raggiungere Cima Carega seguendo in gran parte il sentiero europeo E9, che offre panorami spettacolari su Lessinia, Monte Baldo, Pasubio e Dolomiti.

Ci si arriva salendo verso l’alta valle del Chiampo, in direzione di Ferrazza e poi di Campodalbero, giungendo infine alla località La Piatta, con possibilità di parcheggiare anche prima. La strada che conduce al rifugio è una tipica strada di montagna, quindi stretta.

Chiesetta vicino al rifugio Bertagnoli
Chiesetta vicino al rifugio Bertagnoli

SINTESI DEL PERCORSO

  • PARCHEGGIO: presso il rifugio Bertagnoli. Attenzione nei mesi estivi l’accesso dopo una certa ora al mattino viene bloccato poco dopo la Baita del Veronese e quindi si dovrà percorrere questo tratto a piedi fino al rifugio. Informarsi preventivamente chiamando in rifugio.
  • PARTENZA: vicino la chiesetta a fianco del rifugio
  • SVILUPPO: circa 8 km
  • DISLIVELLO: circa 500 metri D+
  • DIFFICOLTA’: media (impegnativo il tratto subito dopo il rifugio dove la presenza di cordini d’acciaio e strapiombi richiede assenza di vertigini e passo sicuro).
  • TIPOLOGIA SENTIERO: anello
  • SEGNAVIA: CAI 221+202+ 215
  • PUNTI DI APPOGGIO: Rifugio Bertagnoli alla partenza

DESCRIZIONE ITINERARIO ANELLO E SENTIERO FRANCESCO MILANI

La partenza è dal rifugio Bertagnoli, nei pressi del quale si trova una chiesetta. I sentieri iniziano qui vicino (ma non solo). Percorreremo un giro ad anello: preferisco sempre salire da questo lato, ma il percorso può essere affrontato tranquillamente anche in senso opposto rispetto a quanto descritto qui. Il segnavia da seguire è il numero 221.

Segnavia vicino alla Chiesetta
Segnavia vicino alla Chiesetta

Il sentiero sale rapidamente fino a raggiungere una Madonnina, dove inizia il tratto più impegnativo del percorso. Si tratta di una discesa tra ponticelli di legno, scale scavate nella roccia e un tratto molto suggestivo che richiede grande attenzione, poiché non si possono commettere errori. I dirupi sono piuttosto insidiosi, anche se un cordino d’acciaio è presente per aiutarci. Attenzione: non si tratta di una ferrata. La ferrata inizia una volta terminato questo tratto. Tuttavia, è un passaggio parzialmente attrezzato, quindi, se non siete preparati, è meglio non affrontarlo.

Madonninna prima del tratto con cordino
Madonninna prima del tratto con cordino

Terminato questo tratto in discesa, si passa davanti all’attacco della ferrata Viali, con la possibilità di proseguire sulla ferrata Ferrari e raggiungere così la cima del Monte Gramolon.

Inizio ferrata Viali
Inizio ferrata Viali

Ora inizia un tratto che durerà circa 45 minuti, sempre in salita continua con tornanti che, man mano che si sale, ci condurranno attraverso pareti straordinarie fino al Passo della Scagina a 1548 metri. Da qui si apre una splendida vista sulla Val Fraselle, sul Monte Zevola e sul Monte Gramolon. Nelle giornate più tranquille, è possibile avvistare numerosi camosci e anche marmotte. Spesso, specialmente durante la settimana, ho incontrato camosci lungo il sentiero. Credo di aver percorso questo tratto più di cento volte.

A metà della salita troverete un’indicazione per il Sentiero Bepi Bertagnoli: un breve e ripido collegamento tra il Sentiero del Passo della Scagina (segnavia 221) e il Sentiero Francesco Milani (segnavia 202). Questo percorso è dedicato a Bepi Bertagnoli, giovane alpinista di Arzignano, studente universitario, tragicamente travolto da una valanga il 7 aprile 1951 durante un’ascensione solitaria. Il suo corpo fu ritrovato 42 giorni dopo lungo un ghiaione vicino alla galleria della mulattiera militare. La sua tragica vicenda ispirò nel 1958 il maestro Bepi De Marzi a comporre il celebre brano corale “Signore delle Cime”. Questo tratto è molto ripido.

Deviazione per Sentiero Bepi Bertagnoli
Deviazione per Sentiero Bepi Bertagnoli

Arrivata al passo, dove si trova la lapide dedicata a mio zio, caduto qui durante la Seconda Guerra Mondiale, proseguo verso destra affrontando una leggera salita e raggiungo il sentiero di arroccamento. Qui inizia un lungo tratto segnavia 202 che amo particolarmente: si snoda sotto le cime della Catena delle Tre Croci, regalandomi splendidi panorami verso la valle. Il sentiero, ormai diventato più stretto rispetto al passato, segue le tracce delle strade militari della guerra.

Val Fraselle e le malghe
Val Fraselle e le malghe

La mulattiera attraversa anche una breve galleria e alcuni tratti franosi. Questo sentiero non è consigliato da percorrere in caso di neve o ghiaccio. Il sentiero Francesco Milani.

Sul sentiero di arroccamento Francesco Milani
Sul sentiero di arroccamento Francesco Milani

Attraverso dolci saliscendi si raggiunge Bocchetta Gabellele, situata a 1552 metri di altitudine. Da questa sella, il panorama si apre in tutta la sua maestosità, offrendo una vista spettacolare sulle ripide pareti rocciose che dominano l’altopiano delle Montagnole. Lo sguardo spazia sull’intero gruppo del Monte Pasubio e su Cima Carega, regalando scorci di straordinaria bellezza. Per chi lo desidera, è possibile risalire il pendio erboso alla sinistra, raggiungendo Cima Mesole. In alternativa, si potrebbe proseguire verso Malga Campodavanti e il rifugio Montefalcone, quest’ultimo gestito dagli stessi responsabili del rifugio Bertagnoli. Tuttavia, queste non sono le mete previste per oggi.

Prendiamo invece la strada sterrata che scende alle nostre spalle e che, senza difficoltà, ci riporterà dolcemente al punto di partenza, completando così il nostro giro ad anello.

Ti raccomando di prendere visione di questa nota : Avvertenze sui contenuti presenti in passi Sospesi ed esonero ogni responsabilità.


Hai trovato utile questo articolo?

Ringraziami offrendomi una fetta di torta al rifugio!

Lascia un commento