Bella escursione di media difficoltà che porta alla cima più alta della catena delle Tre Croci, nelle Piccole Dolomiti del Veneto: il Monte Zevola, a 1.976 metri di altitudine. Questa vetta si caratterizza per la sua estetica suggestiva, soprattutto se osservata da est, dove risulta profondamente incisa dal Vajo dell’Acqua. È una cima che ho raggiunto diverse volte, sia da sola che in compagnia, godendo ogni volta di un panorama mozzafiato!

Il Monte Zevola presenta due elevazioni principali, separate dall’uscita del Vajo dell’Acqua, note come Zevola Alta e Zevola Bassa. La croce si trova sulla seconda elevazione, che, come suggerisce il nome, si trova a una quota leggermente inferiore rispetto alla prima.
Dalla cima si apre un panorama spettacolare: lo sguardo abbraccia la pianura veneta, il vicino gruppo del Carega e i rilievi della Lessinia. Il Vajo dell’Acqua, che divide la montagna in due, scende ripidamente fino al Sentiero dei Grandi Alberi. Questo ampio canalone ghiaioso, racchiuso tra imponenti pareti di roccia, è risalito dagli alpinisti durante la stagione invernale, quando è ricoperto di neve.

PERCORSO IN SINTESI
- PARCHEGGIO: presso il rifugio Bertagnoli. Attenzione nei mesi estivi l’accesso dopo una certa ora al mattino viene bloccato poco dopo la Baita del Veronese e quindi si dovrà percorrere questo tratto a piedi fino al rifugio. Informarsi preventivamente chiamando in rifugio.
- PARTENZA: vicino la chiesetta a fianco del rifugio
- DISLIVELLO: 800 metri D+ circa
- SVILUPPO: 10 km circa
- DIFFICOLTA’: media/impegnativa
- DURATA: 2,5 ore circa
- TIPOLOGIA SENTIERO: A/R stesso itinerario di andata
- SEGNAVIA: CAI 221+202
- PUNTI DI APPOGGIO: Rifugio Bertagnoli
- PERIODO CONSIGLIATO: maggio-ottobre, in condizioni prive di neve e ghiaccio, che richiederebbero competenze e esperienza in alpinismo.
COME ARRIVARE…
Per arrivare al punto di partenza si sale verso l‘Alta valle del Chiampo, in direzione di Ferrazza e poi di Campodalbero, giungendo infine alla località La Piatta, con possibilità di parcheggiare anche prima. La strada che conduce al rifugio è una tipica strada di montagna, quindi stretta. Andare piano e fare attenzione.

DESCRIZIONE SALITA AL MONTE ZEVOLA
La partenza per il Monte Zevola avviene dal Rifugio Bertagnoli, punto di riferimento situato vicino a una caratteristica chiesetta e a numerosi segnavia. Questo luogo rappresenta un crocevia per molti sentieri che si sviluppano attraverso il suggestivo ambiente delle Piccole Dolomiti. Il nostro primo obiettivo sarà raggiungere il Passo della Scagina seguendo il segnavia 221. Il tempo indicativo di percorrenza dal rifugio è di circa un’ora, ma se non si è particolarmente allenati, è consigliabile prevedere 10-15 minuti in più. In ogni caso, in assenza di una buona preparazione fisica, è preferibile optare per un itinerario alternativo.

Dal Rifugio Bertagnoli (1225 m) si prende il sentiero 221, che si snoda attraverso il bosco. Il percorso sale fino a raggiungere un capitello con una Madonnina. Da qui si scende attraversando un piccolo solco vallivo; questo tratto, che richiede particolare cautela, è dotato di alcuni cordini d’acciaio. Proseguendo, si giunge a una briglia, dove si trova l’inizio della Ferrata Viali al Gramolon. Si continua poi a salire lungo il sentiero, che diventa progressivamente più ripido e stretto, fino a raggiungere il Passo della Scagina (1548 m). Non è raro incontrare qualche camoscio lungo il percorso, specialmente nei giorni feriali, quando spesso si nascondono tra la vegetazione per osservarci con curiosità.


Dal Passo della Scagina si svolta a destra, raggiungendo in pochi minuti la mulattiera di arroccamento, segnalata con il segnavia 202. Questo tratto di percorso coincide con il sentiero che porta a Cima Gramolon. Il panorama cambia piacevolmente, aprendo la vista sui tranquilli pascoli dell’alta Val di Fraselle. Durante l’estate è possibile osservare numerose marmotte, che si rincorrono e fischiano tra le loro tane, offrendo uno spettacolo divertente e curioso.


La mulattiera prosegue su un falso piano molto piacevole, passando sopra Malga Fraselle di Sotto. Attraversa poi il Passo Ristele (1641 m), dove arriva il sentiero 121 proveniente dal Rifugio Battisti alla Gazza e dalle Montagnole, e continua verso Malga Fraselle di Sopra.

Dalla Malga Fraselle di Sopra, la mulattiera prende una salita più marcata ma regolare, fino a raggiungere il Passo Zevola (1820 m). Nelle giornate terse e limpide si può ammirare il Lago di Garda, anche se lo si vedrà meglio dall’alto. Anche qui si attraversa una zona in cui si trovano le tane delle marmotte. Al passo, l’indicazione per la cima è di circa 20 minuti, e la salita si presenta come un largo pendio erboso. Dal Passo Zevola si risale quindi questo ripido pendio erboso che conduce alla croce del Monte Zevola.




Il ritorno ripercorre lo stesso tracciato fino al bivio per il sentiero di arroccamento, che riporta al Passo della Scagina. Da questo punto, si scende lungo il sentiero a zig-zag già percorso all’andata, per poi rientrare al Rifugio Bertagnoli affrontando nuovamente i tratti più impegnativi, questa volta in salita.
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