Ci troviamo nelle Alpi Sarentine (Sarntaler Alpen), in Alto Adige, su una vetta situata tra la Val Passiria e l’Alta Valle Isarco.
Sono stata al Passo Giovo diverse volte con la mia famiglia e un paio d’anni fa, a fine agosto, osservavo questa cima dalla forma bellissima che sovrasta il passo: voglio salire lì, sul Monte Giovo! Ed eccoci qui a godere di un panorama favoloso sulle Alpi Sarentine e le Alpi dello Stubai in una limpida giornata autunnale.
Il percorso è parzialmente attrezzato con cavo d’acciaio in alcuni tratti, quindi richiede una certa esperienza in montagna e passo sicuro. Per la sicurezza personale, è consigliabile avere con sé l’attrezzatura da ferrata. Il sentiero non dovrebbe essere praticato in caso di neve o ghiaccio e bisogna prestare molta attenzione se è bagnato. La parte finale richiede assenza di vertigini e passo sicuro, anche se è presente un corrimano d’acciaio in un tratto.
Itinerario al Monte Giovo in sintesi
- PARTENZA E PARCHEGGIO: presso il Passo Giovo, partenza dalla chiesetta
- DISLIVELLO: 450 D+ circa
- SVILUPPO: circa 5 km
- SENTIERO: 17 e 17A
- DURATA: circa 3 ore A/R ( dipende poi dal passo e dalla dimestichezza su sentieri EEA)
- ARRIVO: Jaufenspitz, Monte Giovo 2480 metri
DESCRIZIONE ITINERARIO AL MONTE GIOVO
Salendo al Passo Giovo da Racines, abbiamo lasciato l’auto in uno dei tornanti presso la chiesetta, punto di partenza del sentiero verso la cima. Seguiamo il sentiero 17, inizialmente tra i prati, e poi salendo a zig zag incontriamo i primi brevi tratti attrezzati che ci portano a un pianoro. Da qui risaliamo un canalino fino a una piccola sella dove un cavo (alternato a tratti di sentiero) ci facilita la salita nei passaggi più esposti fino ad arrivare alla cresta finale che ci conduce alla bellissima croce di vetta. La cresta per un tratto è attrezzata con un cavo metallico, tuttavia bisogna prestare attenzione.
La croce di vetta è davvero incantevole e il panorama che ci circonda è mozzafiato. Merita sicuramente una sosta per apprezzare la bellezza che la montagna ci regala. La discesa segue lo stesso percorso dell’ascesa.
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