Il Monte Piana è un museo a cielo aperto della Grande Guerra. Si trova in una zona molto panoramica all’interno del Parco Unesco, vicino alle Tre Cime di Lavaredo. Qui, sul Monte Piana, si fronteggiarono i soldati austriaci e italiani: al tempo, infatti, correva il confine fra Italia e Austria, oggi quello fra Veneto e Trentino Alto Adige.
Sono presenti per questo motivo due cime: a Nord il Monte Piano, presidiato dagli austriaci, a Sud la cima del Monte Piana presidiata dagli italiani. Entrambe sono raggiungibili attraverso un giro ad anello che permette di visitare tantissime trincee, postazioni, “villaggi” militare scavati nella roccia, gallerie, camminamenti di guerra. Un posto molto suggestivo e impressionante allo stesso tempo per i fatti di guerra accaduti quassù. Pensate che i soldati che persero la vita furono 14.000.
Dal Monte Piana si gode una meravigliosa vista a 360° sulle cime e gruppi circostanti. Per citarne solo alcuni: Tre Cime di Lavaredo, Dolomiti di Sesto, Cadini di Misurina, Sorapiss, Cristallo, Picco di Vallandro, Croda Rossa D’Ampezzo. Dalla croce del Monte Piano bellissima la visuale sulla Valle di Landro e l’omonimo lago.
CONSIGLIO: prenditi del tempo per visitare la parte sommitale al Monte Piana. C’è moltissimo da esplorare, direi che 4 ore sono ottime per vedere bene la zona.
Itinerario in breve
PARTENZA: Lago di Antorno 1.885 m (Misurina) posizione qui
SEGNALETICA: CAI 122 fino al Rifugio Bosi 2.205 m
TEMPO: 1-1,5 ore al Rifugio Bosi
DISLIVELLO: 350 m circa al Rifugio Bosi. Rif. Bosi – Cima Monte Piana aggiungere + 120 m
TEMPO VISITA SOMMITALE: 3-4 ore
DIFFICOLTA’: facile
Itinerario al Rifugio Bosi
Lasciata l’auto al Lago di Antorno, dopo circa 100 metri, sulla sx troviamo le indicazioni verso il Monte Piana imboccando il sentiero CAI nr 122. Un saliscendi di circa 15 minuti in mezzo al bosco ci porta ad immetterci sulla vecchia strada sterrata militare, che nella parte superiore è scavata nella roccia. Oggi è chiusa la traffico, anche per le biciclette.
Seguiamo la strada (ci sono lungo il tragitto diverse scorciatoie per salire più velocemente al Rifugio Bosi) che sale su diversi tornanti. Man mano che si acquista quota, si apre un meraviglioso panorama verso i Cadini di Misurina con il rifugio Fonda Savio, La Croda dei Toni, le Tre Cime di Lavaredo. Dopo qualche tornante decidiamo di svoltare su sentiero per accorciare salita, che a questo punto diventa meno dolce. In pochi minuti siamo di fronte al Rifugio Bosi 2.205 m.
Da qui parte la visita al museo a cielo aperto della Prima Guerra Mondiale. Vicino al rifugio si trova la Cappella degli Eroi, in onore dei soldati caduti in guerra.
Il nostro giro ad anello ha toccato per prima la zona del Monte Piano, un intrinseco di gallerie, trincee, postazioni di artiglieria. Davvero tanta tantissima storia. In prossimità di alcuni manufatti sono presenti dei cartelli gialli con breve spiegazione.
E lungo l’itinerario si trovano dei pannelli illustrativi dell’area con i punti (numerati) interessanti da vedere. La parte sottostante al Monte Piano è attraversata anch’essa da gallerie scavate nella montagna: qui il sentiero diventa esposto, stretto e a tratti attrezzato con cordino. E’ l’unico tratto riservato magari a escursionisti più esperti, mentre per il resto l’itinerario è molto tranquillo.
Lungo il sentiero troviamo anche il cippo di confine.
Durante tutto il tragitto lo sguardo si perde sulle Tre Cime di Lavaredo, Il Monte Paterno, Le Dolomiti di Sesto e si può scorgere anche il lago di Misurina.
Anche la zona dove è posta la croce del Monte Piano è panoramicamente molto appagante: sotto la cima, infatti, corre la Valle di Landro e il lago di Landro.
Ci siamo poi diretti verso la cima del Monte Piana, molto vicina. Anche qui numerose sono le testimonianze della Grande Guerra: postazioni per cannoni, steli commemorativi, filo spinato, camminamenti. Tutto è conservato molto bene grazie all’opera di volontari che salgano quassù ogni anno. La croce è posta in un punto molto suggestivo con la grandiosità del Monte Cristallo che fa da padrone. Da qui, in poco tempo, si raggiunge nuovamente il rifugio Bosi e percorriamo lo stesso itinerario di salita anche per la discesa.
Escursione magnifica, sia per il valore storico, sia per la vista su montagne stupende, da fare almeno una volta.
Bellissima l’incisione su un cuore di legno apposta su questa croce, la si vede poco sopra la mia testa. “Grazie mamma per il dono della vita“.
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